Beh, questa sensazione si è riproposta puntualmente ogni volta che, dopo aver maturato i previsti anni di permanenza nel grado, e dopo aver studiato e praticato fino allo sfinimento i programmi tecnici, mi sono presentato davanti alla Commissione d’Esame (M° Steadman o M° Clark) e ho ottenuto un nuovo grado. I Dan sono aumentati, così come i capelli bianchi e gli inevitabili segni lasciati dalle ingiurie del tempo, ma ogni volta ho provato la medesima sensazione di disagio nella piena coscienza di non aver superato in niente il mio Maestro Vairo né tanto meno eguagliato il suo livello. Però ho sempre cercato di compiere le mie scelte pensando a come si sarebbe comportato Lui, stando bene attento a non fare niente che Lui non avrebbe fatto e/o non avrebbe condiviso. Con l’obiettivo di essere coerente e credibile così come lo è sempre stato Vairo.
Non ha mai cercato di convincermi che avevo sbagliato, ma ha sempre rispettato le mie decisioni. A dispetto della distanza che separa Desenzano da Norcia, siamo stati costantemente in contatto e nei limiti del possibile ci siamo frequentati condividendo la nostra comune passione per il Ju Jitsu, rispondendo sempre con entusiasmo ai sinceri inviti che vicendevolmente ci siamo scambiati, dando sempre il massimo agli Allievi che hanno partecipato ai nostri Stage e alle nostre gare, indipendentemente dalle sigle e dalle federazioni di appartenenza.Per questo ho sempre partecipato ai Memorial organizzati per celebrarne il ricordo dalla sua Allieva, ora valente Maestra, Alessandra De Monte, che ha raccolto la difficile eredità/sfida, alla stessa maniera in cui nel 1988, mio malgrado, l’avevo dovuta raccogliere io.
Quest’anno sono proprio contento di essere riuscito a coinvolgere una trentina di nostri Atleti per partecipare al IV Memorial. Come sempre sono tornato a casa felice di aver rivisto Fabio nei suoi luoghi e nel volto dei suoi Allievi. E come sempre interrogandomi sul perché non ho mai incontrato in nessuno dei 4 Memorial alcuni suoi vecchi amici né almeno uno dei loro Atleti.
E dato che Diego aveva dentro di se un fuoco particolare per lo sport di combattimento non ho esitato a consigliargli di iniziare un nuovo percorso presso una Palestra di Pugilato di Spoleto.
Non sono mai stato geloso dei miei Atleti, anzi li ho sempre spinti a fare nuove esperienze, perché sarebbe un importante motivo di crescita sia per loro che per tutti noi, quando periodicamente tornavano ad allenarsi nella mia Palestra. Anche nel Pugilato il bravo Diego si è distinto per la forza, il coraggio, la costanza, il carattere volitivo.
Un esempio per tutti i giovani che ultimamente faticano sempre di più a resistere alle lusinghe di una vita fatta di divano e Play Station, di aperitivi e serate in discoteca, soprattutto se l’alternativa sono le lunghe ed estenuanti sessioni di allenamento, seguite da trasferte interminabili per partecipare alle competizioni, tenendosi sempre pronti a festeggiare gli inevitabili dolori fisici e gli immancabili insuccessi, così fondamentali per forgiare spirito, carattere e corpo.
E da grande Leader qual’era, ci ha sempre fatto sentire a nostro agio, dandoci pari opportunità e pari dignità a tutti gli altri Settori, Karate compreso.
E’ riuscito a rendere attuali e immediatamente fruibili le tecniche del Ju Jitsu tradizionale grazie alla sua impareggiabile maestria nel modernizzare ed occidentalizzare le metodologie delle antiche Scuole Giapponesi.
Ogni volta che abbiamo avuto l’occasione di “bere alla sua fonte” è stata una sferzata di energia e di entusiasmo che ci ha dato sempre le giuste motivazioni nel nostro cammino fatto di ricerca, di studio, di pratica, di promozione e mai di vendita del Ju Jitsu.
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